IL LUOGO

…ATTRAVERSO L’ARCO DI GIANO…

L’area archeologica centrale, immensa testimonianza della grandezza e della civiltà di Roma, rappresenta il cardine dell’identità della Capitale, estesa su un territorio i cui confini sono difficilmente determinabili in un limite percettivamente identificato, la qual cosa ne è anche la straordinaria magia.

Fulcro del suo rapporto con la città, diviene quindi proprio il tema degli accessi, non solo come punti di ingresso ma come luoghi di mediazione/decantazione in cui si passa dalla contiguità con la dimensione contemporanea della città all’immersione in un paesaggio di memorie millenarie.

Nella costellazione dei numerosi scorci che aprono verso i Fori Imperiali, il canale prospettico che da Piazza Bocca della VeritĂ  conduce alle pendici del Palatino, trova nella mediazione del monumentale Arco di Giano, un formidabile luogo di possibile narrazione.

La sua possente massa, ininterrottamente visibile ed emersa dai tempi della sua edificazione, non ha mai smesso di segnare il luogo di passaggio dal centro rappresentativo della cittĂ  antica al contesto piĂą popolare, dove al tempo sorgevano aree di mercato e di scambio (lo stesso arco ne accoglieva i riti).

E’ naturale quindi che ancora oggi le suggestioni di questo luogo evochino il senso di un attraversamento, di una variazione sensoriale tra un “di qua” e un ”di là”, nella reciprocità di un “oltre” da andare ad esplorare, sia che si vada verso l’area centrale, sia che se ne provenga.

Probabilmente è proprio questa mediazione che ne ha costruito nel tempo il senso della bifrontalità, allegoricamente radunato nell’intitolazione al mito di Giano, e fisicamente sostenuto dalla centralità del suo impianto architettonico perfettamente simmetrico in ogni asse della sua geometria.

Riconosciuto quindi come “luogo” significante, l’Arco di Giano merita l’atto di una “messa in luce”, che sia al contempo una dichiarazione di esistenza e il disponibile accoglimento di un simbolico racconto per immagini, che alluda alla tanta storia che ha attraversato e percorso questo luogo, verso la grandezza di Roma.